Era chiaro che il mercato del lavoro Usa sarebbe peggiorato, ma quel 10,2% di disoccupazione, il dato peggiore dal 1983, ora pesa come un macigno sull'opinione pubblica e sulla leadership di Barack Obama. Gli americani, in campagna elettorale, erano stati chiari: l'occupazione era (ed è) la loro prima preoccupazione, su questo terreno hanno giudicato e giudicheranno i loro rappresentanti. La sconfitta dei democratici, martedì, al voto di Virginia e New Jersey è stata quindi un segnale importante. Obama ha saputo costruire un'immagine di successo, dare un nuovo stile alla politifa estera, gestire l'emergenza della crisi, rimettere in agenda la sanità. Gli manca l'obiettivo principale: risolvere il problema del lavoro. In gioco c'è la presidenza: nessun presidente è stato rieletto con una disoccupazione in rialzo. Nel 1982 i senza lavoro salirono al 10,8%: per combattere l'alta inflazione la Fed alzò i tassi. Ronald Reagan fu poi riconfermato, ma nel novembre '84, al momento del voto, i disoccupati erano scesi all'7,2 per cento.